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Google Mail has announced a new service. In “A picture is worth a thousand
words” new colored emoticons are introduced for email messages. I doubt that such emoticons can be worth as much as a thousand words. Rather, I think that using emoticons could prevent us from mentally accessing the thousand nuances we can express through words. Language is a unique tool for expressing our depths with accuracy.
The bridge between our inner lives, self-knowledge, and our expressions is traversed mainly by words. Words are the semantic bricks of our awareness. The fewer the words we use the lesser aware we can be of our intentions, feelings, and uniqueness as human beings.
There will be a stage in the evolution of our consciousness when words will be transcended, but probably only after becoming aware of their power to shape and evolve our consciousness. Otherwise we risk retrograding from words instead of going beyond them.
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Google Mail ha annunciato un nuovo servizio. In “A picture is worth a thousand words” (un’immagine vale mille parole), vengono presentate le nuove emoticon colorate da includere nei messaggi email. Dubito che tali emoticon possano valere mille parole. Piuttosto, penso che l’utilizzo delle emoticon possa impedirci l’accesso alle mille sfumature che si possono esprimere tramite le parole. Il linguaggio è uno strumento unico per esprimere la nostra profondità con precisione.
Il ponte tra la nostra vita interiore, la conoscenza di noi stessi e l’espressione verso l’esterno viene attraversato perlopiù dalle parole. Le parole sono i mattoni semantici della nostra consapevolezza. Al diminuire delle parole che usiamo, cala proporzionalmente la nostra capacità di essere consapevoli delle nostre intenzioni, emozioni e unicità come esseri umani.
Arriverà una fase nell’evoluzione della nostra consapevolezza dove le parole saranno trascese, ma probabilmente questo accadrà dopo essere diventati consapevoli del potere delle parole nella formazione e nell’evoluzione della nistra consapevolezza. Altrimenti si rischia di andare al di sotto delle parole invece di trascenderle
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