Downloading our mind

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In 1964 Marshall McLuhan said: “Having extended or translated our central nervous system into the electromagnetic technology, it is but a further stage to transfer our consciousness to the computer world as well” (Marshall McLuhan, Understanding Media, MIT Press, Cambridge, 1994).

Hans Moravec took him in earnest, stating that the mind’s contents could be copied on a mechanical support – and who knows, perhaps even transplanted as any other organ. The technological dream of transcending the body is a revival of separation of the “impure” body and the “divine” mind, shared both by Christianity and the Cartesian science.

But our identification with the mind could be challenged in the very moment when the mind could be copied, reproduced and shared between people.

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Marshall McLuhan nel 1964 affermava: “Avendo esteso o tradotto il nostro sistema nervoso centrale nella tecnologia elettromagnetica basta un solo passo per trasferire anche la nostra coscienza nel mondo del cervello elettronico”. (Marshall McLuhan. Gli strumenti del comunicare. Mondadori. Milano. 1990)

Qualcuno come Hans Moravec lo ha preso sul serio, affermando che i contenuti della mente potranno essere copiati su un supporto meccanico, e chissà magari anche trapiantati come qualsiasi altro organo. Il sogno di trascendenza del corpo in veste tecnologica è un rigurgito della visione religiosa/illuministica di separazione del corpo “impuro” dalla mente “divina”.

Ma la nostra identificazione con la mente potrebbe venire messa a rischio proprio nel momento in cui la mente potrà essere copiata, riprodotta e scambiata tra le persone.

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Zen archery and computers

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The use of tools and technology is probably the most singular behavior that separates human beings from animals. Humans have self-consciousness, that is consciousness conscious of itself: we are aware that we are conscious.

Being aware of having consciousness allows us to project the same consciousness outside our bodies in creating tools that extend our body-mind possibilities. During history the use of tools diversified and grew exponentially, with computer technology as the most advanced mind-extension tool yet created.

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L’utilizzo degli strumenti e della tecnologia è probabilmente il comportamento più originale che separa gli esseri umani dagli animali. Gli esseri umani possiedono autoconsapevolezza, ovverosia coscienza che ha coscienza di se stessa: siamo consapevoli di essere coscienti.

Essere consapevoli di essere coscienti ci consente di proiettare la stessa coscienza all’esterno dei nostri corpi nella creazione di strumenti che estendono le possibilità del corpo-mente. Nel corso della storia l’uso degli strumenti si è diversificato ed è cresciuto esponenzialmente, con la tecnologia dei computer che rappresenta attualmente lo strumento più elaborato per l’estensione della mente.

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Merging with the computer

As a student of the Almaas’s Diamond Heart school I am used to keep in the background of my soul a sort of Socratic psycho-spiritual inquiry that I used to practice in that school. I would say that the relationship between a user and his computer resembles the symbiotic phase in the relatiosnhip between mother and child, with its sub-phases.

Hug computer[en]
As a student of the Almaas’s Diamond Heart school I am used to keep in the background of my soul a sort of Socratic psycho-spiritual inquiry that I used to practice in that school. So even when I am in front of the computer I ask myself what is the deeper need that this tool tries to fulfil.

Almaas’ books and models of the soul introduce psychological and spiritual knowledge in a unique way for the west, harmonizing the once split fields of psychology (that works mainly on ego integration in life) and spirituality (that works mainly on going beyond the ego toward our essential qualities and the connection with the absolute).

The name itself personal computer conveys an exclusive, unique and intimate relationship between the user and the media. We don’t call our car or our digital camera “personal”. In psychological terms and considering mainly the works of Margaret Mahler and Almaas I would say that the relationship between a user and his computer resembles the symbiotic phase in the relatiosnhip between mother and child, with its sub-phases.
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Come studente della scuola Diamond Heart di Almaas, sono abituato a mantenere nel sottofondo della mia consapevolezza una specie di indagine spirituale socratica che ho praticato nella scuola. Quindi anche quando mi trovo di fronte al computer mi chiedo quali siano i bisogni profondi che questo strumento prova a soddisfare.

I libri e i modelli dell’anima presentati da Almaas introducono una conoscenza psicologica e spirituale unica per il mondo occidentale, armonizzando i campi precedentemente separati della psicologia (che opera prevalentemente sull’integrazione della personalità nella vita) e della spiritualità (che opera oltre l’ego, verso le qualità essenziali e la connessione con l’assoluto).

Il nome stesso personal computer rimanda ad una relazione esclusiva, unica ed intima tra l’utente e il mezzo. Non chiamiamo l’automobile o la macchina fotografica “personale”. In termini psicologici, considerando i lavori di Margaret Mahler e Almaas mi porta a dire che a relazione tra un utente e il suo computer ricorda la fase simbiotica nella relazione tra madre e figlio, con le sue sottofasi.
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